IL PERICOLO DEL MICROMOSSO E COME EVITARLO.

IN TEATRO COME IN VIAGGIO, UNA FOTOGRAFIA CON IL MICROMOSSO PUO’ ESSERE UN GRANDE PROBLEMA

Perché dovresti leggere questo pippone?
Perché, come insegno sempre nella prima lezione di ISO, tempi e diaframmi: la prima cosa che DEVE fare un fotografo, è capire il limite tecnico dell’attrezzatura che sta usando, e soprattutto, capire il proprio limite personale.
A meno che tu, non voglia tornare a fare un safari, con la scusa che le prime foto le avevi fatte micromosse!? (Scusa che capirei benissimo)

Ti racconto cosa è successo a me, per farti comprendere meglio di cosa io stia parlando:

La scorsa settimana, dopo una pausa di 8 anni causa trasferta di vita in Sudafrica ed altri progetti impegnativi, ho ripreso a fotografare in teatro.
Sono stato incaricato per conto della Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona, di documentare e ritrarre la nuova produzione dello spettacolo: Jezabel.

Inutile dire che ero felice come un bimbo, perché mi mancava davvero tanto, rivivere il prendere forma e vita di uno spettacolo teatrale, in quella magica cattedrale che è il Teatro.

Erano tanti anni, ormai, che non usavo ottiche lunghe per fotografare in condizioni di luce difficile.

Ho sempre lavorato con i grandangoli, e con quelli, non ho mai perso confidenza.
Cosa diversa invece, è da considerarsi, quando lavoro con i teleobbiettivi.

Cosa voglio dire?

Voglio dire che: ad oggi, NON conosco più il mio limite tecnico! Non so fino a che punto riesco a fare una fotografia di scena con un 300mm in mano, (no mono piede, no cavalletto) SENZA avere il micromosso.

È inutile fotografare facendomi prendere dall’entusiasmo, per poi magari scoprire (troppo tardi), che stavo usando tempi troppo lenti.
Che stavo incappando nell’infame pericolo del micromosso!
Soprattutto, come in questo caso, se devo lavorare per la produzione di materiale da destinarsi a cartelloni pubblicitari e giornali.

Come sono riuscito ad evitarlo e cosa ti consiglio di fare anche se non ti trovi in teatro, ma a dover fotografare un leone o la fiaccola della statua della Libertà?

Alla prima “filata” della compagnia, (prova in teatro con rappresentazione per intero dello spettacolo) il mio unico compito era, mettere me alla prova e mettere alla prova anche la mia nuova macchina fotografica.
Tanto, in quell’occasione, gli attori sono vestiti come neanche tu, ti vestiresti nella peggiore notte d’inverno, con tazza di cioccolato sul divano e davanti alla televisione DA SOLO.
Quindi non c’era niente da fotografare o meglio: niente che sarebbe mai poi stato usato.

Quindi la prima azione che ho fatto è stata capire, fino a che punto, potevo spingere gli ISO, senza massacrare il file ed avere l’indesiderato rumore di fondo.

È proprio la prima cosa da scoprire:
Quali sono gli ISO più alti che la tua macchina riesce a raggiungere per lavorare su di un buon file?
Un file che non sia tempestato di rumore di fondo e che regga un minimo di post-produzione (Fotoritocco)?

Una volta scoperto quel limite, allora ti puoi concentrare sul trovare i tuoi di limiti.

Certo, se le condizioni di luce sulla scena, me lo avessero permesso, allora sarebbe stato inutile e controproducente portare l’attrezzatura agli estremi; ma in teatro è raro essere nelle condizioni di luce ottimali, quindi, prevenire è meglio che curare.

E difatti, mi sono ritrovato proprio così:
Luci sparate in alcuni punti, a volte invece, luci fatte solo con una lampadina di casa, ombre pesantissime, fondali poco illuminati e movimenti rapidi degli attori… insomma, la solita vecchia guerra!
Quella sì, non è mai cambiata! Per mia gioia immensa.

Esiste una regoletta, che spesso ci azzecca, ma altre volte invece no, che dice:

Il tempo di esposizione minimo che ci si può permettere a mano libera, è direttamente proporzionale alla lunghezza focale che stai usando.
In sintesi: se usi un 300mm il tempo più basso da usarsi a mano libera è consigliato che non sia sotto il 300entesimo di secondo.

Il più delle volte è vero o comunque lo considero un suggerimento attendibile (quando si lavora con ottiche dal 200mm in su).

Sarebbe però, anche il caso, di imparare a fotografare ben sotto questi tempi suggeriti. Perché ti assicuro che, se così fosse, tante foto in teatro, non riusciresti mai a farle.
Comunque, questo mio ritorno in teatro è andato benissimo, mi sono divertito come un bambino in un negozio di caramelle.
Le foto sono state fatte ed apprezzate, quindi, felice di aver rimesso piede in scena

Adesso tocca a te!

  • Tu sai fino a quanti ISO puoi lavorare con la tua macchina fotografica?
  • Tu sai, fino a che tempi puoi sperare di arrivare, per fare una fotografia ferma in mano?

Insomma, basta anche solo un’oretta scarsa per mettersi al pari con la tua attrezzatura.
Potrai così, dopo, dedicare tutto il tuo tempo del tuo viaggio, per conoscere le persone, interagire con loro, metterle a loro agio o vedere posti nuovi, e poter quindi fare fotografie fantastiche in pochissimo tempo.

Quale è il vantaggio?

Non dover più perdere tempo nel chiederti: “ma questa foto riuscirò a farla?”
“Con questa luce, cosa mi converrebbe fare?

Dai, prenditi un’ora per scoprirlo e poi, se hai fotografie di cui vorresti essere sicuro della loro qualità, mandale a noi di iPicky, e potrai così usufruire del nostro servizio gratuito di postproduzione e fotoritocco, atto SOLO a migliorare e a valorizzare le tue immagini.

Non facciamo interventi “patacca di colore” modello Instagram, ma con professionalità ed esperienza, analizziamo i tuoi file e li miglioriamo fin dove è possibile, per restituirti la miglior stampa possibile che il tuo file meriterebbe.

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Alla prossima
Luciano Perbellini

P.S: Il leone dell’immagine, l’ho fotografato in Sudafrica e la prima paura NON era di certo del micromosso!

Se questo contenuto ti ha interessato ho dei link che faranno al caso tuo.

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